di Vincenzo Stranieri
I poeti non hanno bisogno di viaggiare, conoscono spazi infiniti, volgono il loro sguardo su distese dove non giunge nemmeno l’occhio insolente dei nuovi sistemi satellitari, perché la visione d’insieme di un poeta, il suo radar intellettuale è in grado di opporsi a chi crede- e sono in molti, purtroppo- di poter trasformare l’esistenza vera in realtà virtuale, costruita sulla totale finzione.