venerdì 15 novembre 2013

CARTOLINE POSTALI E LETTERE ALLA FAMIGLIA DEL SOLDATO GIUSEPPE STRANIERI (CARAFFA 1921- FRONTE GRECO 1943)



 [… ] solo vi dico che non ci trova accua la dobbiamo comprare a due soldi il bicchiere e patiamo un po qua […].

Fammi sapere se hai ricevuto il vaglia di lire tre cento.
[…] fatemi sapere se vi siete messi a seminare. Sta  maledetta terra dove sono io non si vede niente […].

Caro Padre fatemi assapere se avete ricevuto qualche pacco che viò spedito un pacco contenente 41 pezzi di saponi cose che non mi sono messo addosso e che mi sono messo io forsi non li avete ricevuto mi dispiace molto, perché mi sono sacrificato 5 mesi di crudele cosa che desiderava il mio cuore se per caso lo ricevete mi lo fate assapere se no pazienza basta che ce la saluti altro tutto passa viò spedito un vaglia di Lire 186 non lavete ricevuto ò puro no[…]

O’ ricevuto una lettera dal vostro fratello Francesco di maglia che mi parlava che stati arando la terra considero come  vi  trovati  afflitto di lavoro ma io non posso fare nienti pemmia cosi à voluto la fortuna e cosi sia.

 

Mio zio Giuseppe (Caraffa, 1921- Fronte greco 1943) era piccolo di statura. Mio padre lo ricorda come un tipo forte e sicuro di sé. Uno spirito indomito capace di fare a botte anche con quelli più grandi  di lui, perché non accettava i soprusi, le ingiustizie. Era un  bravo contadino,  sempre pronto ad aiutare  la famiglia nel duro lavoro dei campi. Ma Mussolini e i suoi famuli volevano sedersi in tutta fretta al tavolo  dei “vincitori”,  cosicché  diedero in pasto le carni  inermi dei giovani soldati d’Italia.  Mia nonna, Maria Ardino, originaria di Pardesca, piccola frazione di Bianco, pianse lacrime amare, il suo cuore presagiva che suo figlio, quasi ventenne, non sarebbe tornato nel  piccolo/grande mondo che l’aveva partorito per vivere in mezzo ai prati e ai boschi di Stoli. A fare il contadino, a seminare la terra arata dai buoi forti di suo padre. Aveva ragione mia nonna, purtroppo. Zio Peppe non tornò a casa, disperso sul fronte greco dopo l’8 settembre 1943 (data dell’Armistizio).  In questa sede mi sembra doveroso omaggiarlo rendendo pubbliche alcune delle numerose missive (lettere e cartoline postali) che il piccolo/grande soldato di Caraffa del Bianco ebbe a scrivere ai suoi familiari. Il tutto senza alcuno intervento sulla sua semplice quanto commovente struttura sintattica.
 
Da destra: Giuseppe Stranieri e un suo amico commilitone - Fronte greco 1943.
51° Compagnia Cannoni-  47/32 - Cartolina Postale- Divisione - Posta Militare 121, - Ischia-  lì 18,10,41.
“Carissimo Padre vi scrivo questa  cartolina per dare notizia della mia buona salute che sto bene e cossi meglio spero sentire di voi tutti di famiglia. Caro padre vi faccio sapere che mi trovo in una piccola isola (leggi Ischia, N.d.r.) circondata di mare e siamo tutti gli amici insieme (…) come fummo prima solo vi dico che non ci trova accua la dobbiamo comprare a due soldi il bicchiere e patiamo un po qua per altro stiamo bene. Saluti per tutti. Vostro figlio Giuseppe”.

 51° Compagnia Cannoni- 47/32 Divisione - posta Cartolina Postale- Militare 121, - Siena- lì 17,8,42.
“Sorella Carissima (leggi Rosina, sorella maggiore, N.d.r.) Ti scrivo questa mia presente per darti notizie  nello stesso tempo auguro di te.  Sorella  Carissima ti invio i sinceri auguri del tuo nome che il trenta agosto. Fammi sapere se hai ricevuto il vaglia di lire tre cento. Chiudo saluta la famiglia. Tuo fratello Giuseppe”.

51° Compagnia Cannoni- 47/32 Divisione - Cartolina Postale- Posta Militare 121, Siena - lì 15,11,42.
“Cari genitori (leggi Domenico e Maria, N.d.r.) sono molto dispiaciuto  del vostro lungo ritardo di posta e non so  più cosa pensare adesso fatemi sapere se vi siete messi a seminare. Sta  maledetta terra dove sono io non si vede niente. Saluti. Vostro figlio Giuseppe. Buone feste”.
  51° Compagnia Cannoni-  47/32 Divisione - Lettera - Posta Militare 121,  ? - lì  25.08.1943.
“Carissimo Padre  con molto piacere vi scrivo questa mia presente lettera tanto per darvi nota della mia buona salute e cosi meglio auguro di voi tutti in famiglia. Caro padre vi comunico che sono circa due mesi che mi trovo privo di notizie non so che cosa di pensare  fatemi assapere come vi trovate voi tutti, vi fò sapere che 2 giorni fa mi hanno fatto un permesso di andare a trovare il figlio di compare  Natale (…) e cosi siamo stati assieme una giornata.  Lui sta molto bene mi ha raccontato tanti e tanti belli fatti che mi sono messo a ridere- uno che si sposa l’altro che fa l’amore e allora solo io sono che faccio il soldato l’altri stanno  alle loro case, di più vi fò sapere che ho trovato puro il cuggino Focà  (originario di Ferruzzano, N.d.r.)  al momento che io mi trovavo presente lui ha ricevuto una vostra lettera e cosi ho saputo che stati tutti bene, e ho saputo puro che tutti i bianchi sani (leggi  parenti residenti nel comune di Bianco, N.dr.) si trovano al nostro paese fatemi assapere se ne andarono o puro no a mia premi di sapere tutto questo per il motivo che ciò anche io la fidanzata. Caro Padre fatemi assapere se avete ricevuto qualche pacco che viò spedito un pacco contenente 41 pezzi di saponi cose che non mi sono messo addosso e che mi sono messo io forsi non li avete ricevuto mi dispiace molto, perché mi sono sacrificato 5 mesi di crudele cosa che desiderava il mio cuore se per caso lo ricevete mi lo fate assapere se no pazienza basta che ce la saluti altro tutto passa viò spedito un vaglia di Lire 186 non lavete ricevuto ò puro no. Se lavete ricevuto mi lo fate assaperi perché non so nienti, adesso voglio fare ridere un poco como mia fatto ridere ammia il sposo (trattasi di Natale Catanzariti, residente nella frazione Pardesca, marito di Paola Tedesco, originaria di Caraffa del Bianco , N.dr.) di commare Pavoluzza Todisco  adesso noi due vi facciamo ridere in una foto che cosi classica ma una cosa che non vi lavevamo mandare ma noi ve la mandiamo, altro niente resto con la penna mai col cuore gli date tanti saluti alla sposa di compare Natale e gli dite che lui sta bene di non pensare male che questo devi finire io saluto sorella e fratelli. Padre e madre sono per sempre il vostro figlio Stranieri Giuseppe”.


51° Compagnia Cannoni-  47/32 Divisione - Lettera - Posta Militare 121,  ? - lì   14,12,42.
“Carissimo Padre con molto piacere vi do nota della mia buona salute al meglio auguro di voi bene tutti che stati in buona salute. Oggi mi rrivata una lettera del 10 ottobre dove mi parlava che mia sorella Teresa si trova a mali condizioni considerati che dispiacere a avuto il mio cuore spero che con la presente mi date buone notizie. Io sono circa due mesi che non ricevo vostre notizie solo due cartoline che mi scrisse mio fratello Giovanni Altro nienti considerate como mi trovo e che dice il mio cuore nel momento in cui vi scrivo mi trovo con amici che non vi potete immaginare. Io aspetto ogni otto giorni che vieni una vostra lettera ma non sarà possibile di ricevere ma non so se dipendi da voi o puro fanno ritardo non vi la prendete con mia sorella che non sarà colpa sua che l’indirizzo sarà bene dopo un mese. O’ ricevuto una lettera dal vostro fratello Francesco di maglia che mi parlava che stati arando la terra considero come  vi  trovati  afflitto di lavoro ma io non posso fare nienti pemmia cosi à voluto la fortuna e cosi sia. Vi prego se mi potete accontentare che mi spedite unpo di carta se no[…] per momento altro niente saluto caramenti sorelli e fratelli particicolari Teresina. Baci padre e ma dre e vi auguro un Buon natale. Vostro figlio Giuseppe”.







Nessun commento:

Posta un commento