Si rende necessario rientrare nei
ranghi. Ha ragione Giulia Galletta, FB non può sostituirsi alla vita reale,
fatte di regole alquanto diverse da quelle del web, dove le emozioni possono
trovare maggiore spazio e consenso. I profanatori del tempio (i ladri che
hanno derubato la Santa Patrona della
nostra piccola comunità) oltre ad avere compiuto un gesto sacrilego stanno
creando malumori e malintesi all’interno del Gruppo. Ciò può solo produrre
fratture e sterili mugugni. Di certo, chi di dovere sta lavorando al caso, e
sarebbe utile stare in attesa degli
esiti conseguenti. Finora il Gruppo ha lavorato bene, ognuno ha dato quello che
ha potuto, e senza alcuna voglia di protagonismo. Lo ha fatto per amore del
proprio paese, della sua storia, del mondo contadino che ha consentito a tutti
noi di andare a scuola, di professare un mestiere decoroso. Il solo “mi piace”
non equivale ad essere omertosi, semmai il contrario. Quando qualcuno del
Gruppo sintetizza bene le vicende, le argomenta in modo esauriente, allora risulta inutile quanto retorico ripetere concetti conchiusi. In certi momenti della
vita, bisogna frenare gli impeti, comprendere che si è scelto di far parte di
una grande comunità (FB) e che ognuno può equivocare anche una semplice parola, e con ciò accrescere
la suscettibilità di quanti si sentono tirati in ballo. Facciamo tutti un bagno
di umiltà e continuiamo a dare voce e sostanza al nostro Gruppo in modo
unitario. Non ci sono colti e meno
colti, ognuno è importante.
Forse ha ragione Umberto Eco quando scrive:
Chiesta Matrice "S.Maria degli Angeli " di Caraffa del Bianco (RC)
Ciascuno di noi ogni tanto è cretino,
imbecille,
stupido o matto.
Diciamo
che la persona normale
è quella
che mescola in misura ragionevole
tutte
queste componenti, questi tipi ideali.
Umberto Eco, Il pendolo di
Foucault, 1988
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