sabato 6 agosto 2011

LE BIONDE DONNE DELL'EST (Brandelli di vita d'infelici badanti) 1998

Con i muri sono caduti anche i veli. Le società dell’Est Europa sono così apparse nel loro reale grigiore  socio-economico.
Ed eccole le bionde polacche bussare alle porte dell’economia disastrata del nostro meridione.
B è stata fortunata. Assiste una coppia d’invalidi. Ha imparato l’italiano e vorrebbe restare in Italia. E’ molto attiva, sempre pronta a soddisfare i bisogni della coppia che la considera come una della famiglia.
C, invece, appare impaurita, credo non superi i vent’anni d’età. La vedo guardarsi allo specchio, soffermarsi su un punto del suo viso che, di certo, non possiede alcuna ruga. Forse la ruga vera è nel suo cuore tradito, nei suoi occhi chiari che vorrebbero ancora sperare.
I nostri occhi s’incontrano,  la vedo trasalire per la paura. Mi sento a disagio, non volevo spaventarla. La lascio specchiarsi nel suo lago angosciato, mentre una brezza leggera, insinuatasi dalla finestra semiaperta, insegue lievemente i suoi biondi capelli.
D. è giovane anch’essa. Assiste un’anziana signora ammalata. Le loro brevi passeggiate per le vie ormai deserte del paese mi procurano un particolare turbamento: il sacrificio di D è troppo assurdo per sembrarmi vero, infatti.

S.Agata, 17.09.1998

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