sabato 8 dicembre 2012

Polvere di Farina nel caso Sallusti.


(Pubblicato su “Il Quotidiano della calabria”, giovedi 6 dicembre 2012, pag.21).

Trasformare Sallusti in un eroe è  una cosa sgradevole  che, purtroppo, rispecchia per intero la scarsa credibilità umano-culturale della nostra martoriata penisola.

 Ubriachi, drogati che uccidono pedoni inermi, delinquenti  abituali che patteggiano pene, tutto, in Italia, diventa opinabile quando si tratta di giustizia. E, cosa ancora più grave, s’intromette anche quella divina (di giustizia), allorquando la stampa, i media e, naturalmente, la chiesa pretendono che le vittime di un reato orribile qual è l’omicidio perdonino hic et nunc il mostro di turno. L’ansia parossistica del possesso (che è altra cosa del concetto di appartenenza tanto caro all’antropologia) autorizza, mariti e fidanzati (categorie divenute molto pericolose) a far opera di “pulizia etnica” nei confronti di donne inermi che hanno avuto il torto di denunciare la fine di un amore, di comunicare all’interessato di turno che senza sentimenti sinceri non è possibile costruire un rapporto duraturo. Tornando a Sallusti, che si sta destreggiando bene nelle larghe maglie della comunicazione, viene da pensare a Farina, il giornalista che ha scritto il pezzo calunnioso nel confronti di un giudice, e del quale è stato chiamato a rispondere il direttore de “Il Giornale”. Nessuno lo intervista, non s’ode alcun flebile suo sarcasmo, egli continua imperterrito a incassare le prebende di parlamentare, mostrando di non provare alcuna vergogna, denunciando così un’assoluta mancanza di pudore. Ricordate quando voleva denunciare per calunnia Sor Cesira? Eravamo/siamo alla farsa, la coerenza è un optional, soprattutto per Rutelli che, figlio illegittimo del mondo radicale, ha lasciato che alcune norme sfavorevoli alla stampa, e quindi alla libertà d’opinione, passassero, e tra queste la possibilità che un giornalista – se ritenuto colpevole- venga rinchiuso in carcere almeno per un anno. La castagna dovrebbe toglierla dalle braci il Presidente della Repubblica Napolitano, graziando- ma solo su richiesta dell’interessato- Nosferatu/Sallusti. Non  so come andrà a finire questa ennesima storia all’italiana, ma è certo che non sarà l’ultima.



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