di Vincenzo Stranieri)
Ci ha fatto sognare, regalandoci angoli d’infanzia pieni di vera luce. Il suo cinema all’aperto, un ‘arena ricca di voci spensierate e tanta voglia di vita, ha rappresentato, nel corso degli anni ’60, un riferimento sociale per l’intera Vallata la Verde.
Carlo Rossi (don), morto all’età di 70 anni lontano dalla sua S.Agata del Bianco, ha coltivato fino all’ultimo la sua passione per il cinema.
Caratterialmente istrionico, amava scherzare, scambiare battute sagaci con gli amici del paese.
Un’ ironia, la sua, portata volutamente all’eccesso, che, però, nascondeva non poca malinconia.
Ha fatto conoscere anche ai nostri piccoli paesi la cultura cinematografica che in quegli anni si respirava in Italia e nel mondo, le stesse atmosfere poetiche magistralmente rappresentate nel film-capolavoro di Giuseppe Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso.
Amava S.Agata in modo viscerale, avrebbe di certo voluto rimanerci per sempre. Ora vi riposa lontano.
Sarebbe bello, una di queste estati, nella sua piccola/grande arena, poterlo ricordare, organizzando con la sua famiglia una retrospettiva sulle centinaia di cartelloni pubblicitari dei suoi/nostri “vecchi” film, facendo conoscere ai giovani anche i numerosi scorci di vita paesana ripresi con la sua immancabile cinepresa, e, successivamente, curare una retrospettiva sul mondo contadino della vallata, che, grazie al nutrito album fotografico del nostro amico Carlo Rossi, potrebbe trovare maggiore spazio nella memoria della nostra disattenta comunità.
Amava le macchine d’epoca, amava il bello. Amava la vita.
Grazie di cuore per averci consegnato (custodito) un pezzo importante della nostra storia antropologica, per averci regalato non pochi sorrisi nel mentre a passi veloci, di spalle, venivamo “aggrediti” dal mondo adulto.
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