di Vincenzo
Stranieri
Ho letto con piacevole sorpresa,
nonché con un certo ritardo, le poesie di Salvino Nucera pubblicate
dall’editore Qualecultura- Jaca Book di Vibo Valentia (1999), intitolate Chimàrri
(Rivoli). Avevo già apprezzato l’animo lirico dell’autore in Chalònero
(Sogno svanito), primo romanzo in assoluto della letteratura in lingua
greca di Calabria, e nella raccolta di poesie Agapao na graspo (Amo
scrivere). Come per le due opere citate, anche in Chimàrri,
oltre alla versione in dialetto grecanico, vi è a fronte quella in lingua
italiana. venerdì 20 settembre 2013
L’antico dialetto dei paesi grecanici posti tra impervie montagne a metà strada tra Locri e Reggio Calabria . A Salvino Nucera (Chorìo di Roghudi, 1952) si deve un innovativo ampliamento degli orizzonti compositivi con un percorso che tenta di coniugare una lingua molto arcaica, dall'aspro e, talvolta, ristretto bagaglio lessicale con nuove esigenze espressive.
POETI CONTADINI/ PASTORI DELLA VALLATA LA VERDE NEL PRIMO CINQUANTENNIO DEL NOVECENTO
di Vincenzo Stranieri
Nel numero scorso abbiamo affrontato il tema della poesia popolare alla
luce di un’interessante inchiesta giornalistica di “Vie Nuove” (anno IX, n, 1, 4 gennaio 1953, p. 12) a
proposito di alcuni poeti contadini/pastori della vallata “La Verde”.
“La memoria antropologica” di Antonino Mazza, poeta, traduttore, editore, che emigra in Canada dalla Calabria nel 1961, e che ha studiato letteratura inglese, letteratura comparata e filologia romanza presso la Carleton University, l’Università di Toronto e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Attualmente vive a Ottawa. La nostra casa è in un orecchio cosmico, primo impegno poetico di Antonino Mazza, è una testimonianza della crescente realtà intellettuale della comunità italo-canadese.
di Vincenzo Stranieri
La realtà dell’infanzia insegue l’emigrante
storico in modo ossessivo; egli vive una doppia condizione psicologica: il
passato, che per il fatto di trovarsi in una posizione non secondaria della
mente, può essere definito tempo presente, è la realtà d’ogni giorno, che
richiede fatica, sforzi d’integrazione non indifferenti.
giovedì 15 agosto 2013
L’OTTANTESIMO COMPLEANNO DELLO SCRITTORE SAVERIO STRATI (S.AGATA DEL BIANCO, 16/08/1924)
LA SUA ARTE E’ LA TESTIMONIANZA DI UN IMPEGNO LETTERARIO CHE AFFONDA LE RADICI IN UN MERIDIONALISMO PRIVO DELLE ANTICHE SCORIE A SFONDO POPULISTISTICO
di Vincenzo Stranieri
Quando Saverio Strati tornava nella sua S.Agata con una
certa regolarità, nella casa della mitica contrada Cola da dove ha avuto inizio
il suo importante viaggio letterario, ero ancora troppo giovane per capire
appieno l’importanza della sua opera. Nelle nostre brevi chiacchierate (anni
’70), mi colpivano particolarmente due cose: la rabbia positiva che animava la
sua arte, l’amarezza, profonda, dello scrittore per la gelosia, la totale
mancanza di solidarietà e di spirito di aggregazione, che stavano alla base
dell’arretratezza culturale ed economica della Calabria.
Laurea ad honorem a Saverio Strati
Intervista di Francesco Ardino a
Vincenzo Stranieri
D: Lei ha scritto alcuni interessanti saggi su Saverio Strati
dai quali si evince una frequentazione culturale con l’autore de La Marchesina (1956), se pur
limitatamente ai periodi in cui l’artista faceva ritorno nella sua casa di
contrada “Cola” in S. Agata del Bianco, suo paese natio.
venerdì 19 aprile 2013
CARLO BADIA E L'ARTE (Racconto breve del 1984)
L'arte attendeva al varco Carlo Badìa con la pazienza maligna di una
pianta carnivora. Come la città, che mai lo aveva incluso nel suo grembo . O
come il paese, che lo aveva costretto a una fuga precipitosa. Anche Luigi,
amico d'infanzia, era caduto nella rete del tradimento, la sua bella era scomparsa nel traffico
impietoso della città.
Ti vedo cittadina,
contadina dai piedi scalzi.
Il tuo abbandono aumenta
la
mia inerzia, il tremore
delle
mie mani callose.
( Luigi)
Carlo
mitizzava la più semplice delle sue azioni, ostinandosi a celebrare se stesso.
Solo un avvenimento eccezionale lo poteva distrarre dalla rupe, dai suoi
famelici abissi.
giovedì 11 aprile 2013
Trasformiamo il mondo degli anziani non in un esercito di reietti ma in strenui difensori della natura, diamo loro il privilegio, per dirla con V. Shiva, di correre “nella foresta ad abbracciare i tronchi che i tagliatori stanno per abbattere".
Le ultime proiezioni demografiche mostrano che un po’ tutta la popolazione mondiale sta invecchiando. Infatti, tranne i soliti paesi (Africa, Cina, Asia) che producono figli senza curarsi- almeno per ora- delle teorie di Malthus, il resto delle nazioni, specie quelle europee, viaggiano verso la crescita zero, che non lascia ben sperare per il futuro.
martedì 19 febbraio 2013
La barca di Leo ( racconto scritto nei primi anni ’80)- Pubblicato su "Il Quotidiano della Calabria" Domenica 24 marzo 2013, pag.20-
Leo rinforzò con degli assi di legno le finestre.
Era questione di tempo, le case
non avrebbero retto a lungo alla violenza del
vento. La montagna aveva
ingoiato fiumi d'acqua: poteva cedere
all'improvviso.
mercoledì 19 dicembre 2012
mercoledì 12 dicembre 2012
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