La storia non è possibile raccontarla, Daviddù,
a meno che non si diventi un profeta
con lo sguardo rivolto all’indietro.
O, meglio, non si diventi un angelo
che attraversa la Storia
con le spalle rivolto al futuro. (D.Enia)
Che bella sorpresa la lettura di alcuni racconti di Davide Enia, trentottenne palermitano con alle spalle una notevole produzione letteraria oggetto di numerosi premi!
Il “Sole 24 Ore” da circa un anno pubblica al mero costo di 50 centesimi dei graziosi volumetti (sempre al di sotto delle cento pagine) di autori conosciuti e non. Li comprati quasi tutti, mi mancava quello di Davide Enia (Prima che il buio circondasse ogni cosa), costituito da tre brevi racconti. Nel picco bar-tabaccheria di Siderno vi erano tre copie, volevo comprarne due, ma poi ho deciso ch’era meglio lasciare ad altri il piacere di portarsi a casa un libro di cui goderne la lettura.
Cosi è stato per me. Me li sono goduti i racconti di Enia in tre serate in cui le parole dell’artista hanno preso una particolare forma teatrale con sulla scena pochi attori e una scenografia ( la bella città di Palermo!) costellata da eventi dove la violenza ha purtroppo preso il sopravvento sulla ragione. Pagine d’inquietante sociologia narrata sull’onda di ricordi mai sopiti ( la morte di Giovanni Falcone, a esempio), dove il presente mai si scollega, purtroppo, alla violenza cieca di chi vuole cancellare le forme, i colori di una città vittima del malaffare politico-mafioso. Ma la bravura di Enia sta nel riuscire a far prevalere la narrazione, la lingua (molto pertinenti le locuzioni in lingua sicula) sui fatti crudi che avviluppano la bella capitale isolana.
Cercherò di leggere il resto della sua produzione letteraria.
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